lunedì 16 marzo 2009


Sopra il castello l’orsetto si fa bello

mar 15th, 2009 | By CrisDegni | Category: In primo piano

Bisogna tentare di capire subito da che parte stare; la posizione è un assioma del grande gioco della politica, è una regola fondamentale di chi vuole galleggiare. Tra noi abbiamo esempi illuminati di quanto sopra espresso, persone che pur di rimanere a galla si sono convinte di non avere un ideale, di riuscire a non dimostrare il benché minimo apprezzamento verso nessuno e nulla. Tra questi chi adotta questo meccanismo, o meglio questo mimetismo, lo fa anche pur di piacere a tutti: è la grande strategia del “ma anche” che alla lunga non paga, che ha portato il povero Uolter Veltroni alla disfatta, alla liquefazione. Un esempio? Il nostro orsetto, il Uolter dei poveri, ha strombettato a destra e mancina la munificenza della sua preziosissima intercessione. Grazie al suo sudore ed all’intervento illuminato dell’onorevole Lollobrigida, suo sponsor politico e culturale, il castello di Santa Severa (ma non era anche il castello di Ferrara?), era stato inglobato tra i beni del comune di Santa Marinella e sottratto quindi alle grinfie del perfido Marrazzo, che lo voleva vendere e togliere al godimento di cittadini e turisti (ma non lo gestiscono di fatto due società di Ferrara, aprendo e chiudendo gli antichi portoni a loro piacimento?). Insomma la cosa era fatta ed aveva un augusto e partecipe genitore. Di qualche giorno fa i lamenti del solito principe che urlava a destra e manca per mobilitare spiriti ed animi contro la ventilata cessione dei beni patrimoniali del Santo Spirito ( fra i quali il castello di Ferrara ). Bisogna fare qualcosa e farla in fretta, ha detto e fatto scrivere sui giornali che gestisce. Ma non era cosa fatta? Non ci avevi già pensato tu? Che strana la vita, non si può raccontare una mezza bugia che subito tutti pensano a crederla vera. O sarà Santa Severa che è funestata da un libeccio menagramo? Anche la prima pietra del centro polivalente è rimasta unica e sola. Da oltre un mese più che il mattone di fondazione di un fabbricato sembra una lapide, la pietra tombale di un modo spregiudicato di fare politica che finalmente ha fatto aprire gli occhi a molti cittadini. Non basta raccontare, non basta immaginare e dire a tutti si e si con la testa come un cagnolino. La gente dopo gli scodinzolamenti e le feste vuole anche vedere qualcosa. La “ciccia” si comincia comunque a manifestare, purtroppo non per merito di questa impalpabile e gaudente amministrazione. I cittadini si organizzano e difendono con le unghie. Alla via giudiziaria avrebbero preferito contrapporre quella della logica, della trattativa; piuttosto che ricorrere ai magistrati avrebbero preferito aprire un dialogo. Quando dall’altra parte c’è solo saccenza e presunzione e il dialogo, che questa amministrazione non ha mai voluto aprire, non si riesce nemmeno ad iniziare, l’unica via obbligata è quella del diritto. La magistratura non è sorda ai bisogni della gente. I casi, recentemente, sono stati moltissimi, dalle vicende autovelox a quelle urbanistiche, passando per la tutela dei diritti personali ed economici dei dipendenti comunali. Molto bolle ancora in pentola, anzi nelle pentole che piano piano si stanno scoperchiando tutte. I prossimi giorni mostreranno un’altra Santa Marinella dove la gente, finora inascoltata e vilipesa, sarà finalmente protagonista di questa stagione di brillante rinnovo culturale e politico. Il popolo santamarinellese si è stancato e si sta organizzando per tornare sulla scena. Come direbbe un nostro caro ed affezionato lettore “l’alternativa sta nascendo”, bella e forte quanto basta, e i cittadini lo sanno.

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