domenica 31 gennaio 2010
mercoledì 20 gennaio 2010
APERTURA SEDE DELLA FONDAZIONE MATTEOLI A SANTA MARINELLA
FONDAZIONE MATTEOLI
MINISTRO INFRASTRUTTURE ALTERO MATTEOLI
VIA ODESCALCHI N. 14 SANTA MARINELLA - TEL. 348 9122 561
COMUNICATO ALLA CITTADINANZA
IL GIORNO 4 FEBBRAIO ALLE ORE 19 VERRA’ INAUGURATA LA SEDE DELLA FONDAZIONE DEL MINISTRO ALTERO MATTEOLI, ALLA PRESENZA DELL’ON. MARCO MARTINELLI, ON. LUIGI CELORI ( CANDIDATO PER LA PDL ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI ) CELDRAN GARCIA ANA BELEN RESPONSABILE TERRITORIALE PER SANTA MARINELLA E SANTA SEVERA.
LO SCOPO DELLA FONDAZIONE E’ DI PRENDERE IN ESAME, SVILUPPARE E INTEGRARE TUTTE QUELLE ISTANSE CITTADINE E TERRITORIALI CHE PORTINO UN BENEFICIO IN TERMINI DI CRESCITA DEL TURISMO, DEL COMMERCIO, DELL’ARTIGIANATO, CON UNA RIVALUTAZIONE DEL PIANO DELLA COSTA E DEI SUOI MONUMENTI STORICI ED ARTISTICI.
LA FONDAZIONE INOLTRE HA COME SCOPO L’ATTENZIONE ALLE PROBLEMATICHE DELLA CITTADINANZA COME UN VERO E PROPRIO SPORTELLO APERTO AL CITTADINO, AI GIOVANI, ALLE FAMIGLIE, AGLI ANZIANI ED A TUTTI GLI OPERATORI ECONOMICI PRESENTI SUL TERRITORIO. COMPITI DELLA FONDAZIONE SARANNO ANCHE QUELLI DI PROMOZIONE DI EVENTI, CONVEGNI, DIBATTITI E QUANTO ALTRO POSSA SERVIRE ALLO SCOPO SOCIALE DELLA STESSA.
LA FONDAZIONE AVRA’ INOLTRE CURA DI MONITORARE IL TESSUTO SOCIALE E LA SUA EVOLUZIONE SUL TERRITORIO CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE FASCIE PIU’ SENSIBILI, DEBOLI ED IN DIFFICOLTA’, CERCANDO. LA DOVE E’ POSSIBILE. DI INTERVENIRE PRESSO LE ISTITUZIONI E GLI ORGANI PREPOSTI.
INFO: TEL. 0766 534141 - 348 9122 561 - EMAIL anapino7352@hotmail.it
VIA OESCALCHI N. 14 ( dietro Piazza Civitavecchia ) S.MARINELLA
La Responsabile Territoriale
Celdran Garcia Ana Belen
martedì 19 gennaio 2010
domenica 17 gennaio 2010
lunedì 11 gennaio 2010
giovedì 7 gennaio 2010
STRAGE DI VIA ACCA LARENTIA - ROMA - 7 GENNAIO 1978 /7 GENNAIO 2010
Se trentadue anni dopo tre giovani assassinati vengono ancora pianti, essi sono martiri. Martiri di un’idea per la quale hanno donato la vita. Così, oggi, 7 gennaio 2010, vogliamo ancora una volta ricordare Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Stefano Recchioni, caduti ad Acca Larentia, in un agguato i cui responsabili sono rimasti ignoti.
I primi due furono uccisi davanti alla sezione, stavano per andare a fare volantinaggio in un altro quartiere di Roma. Li conoscevo entrambi. Con Bigonzetti eravamo compagni di scuola, con Ciavatta frequentavamo le stesse sezioni, a poche centinaia di metri c’era quella storica di via Noto.
Recchioni fu assassinato poche ore dopo da un ufficiale dei carabinieri, il capitano Sivori.
Trentadue anni dopo, tanti ragazzi nati anni dopo la strage di Acca Larentia li commemorano senza averli mai conosciuti. E’ la straordinaria forza del mito, è il valore unificante del sacrificio che ci fa amare quanti hanno dato tutto di sé per le idee che professiamo.
Ogni anno, ogni 7 gennaio, quel dolore si ravviva. E ciascuno di noi – che eravamo in quella gioventù – pensa a chi si salvò nell’attentato. E per quel che mi riguarda penso a quanto accadde un anno dopo, a maggio ’79, sempre ad Acca Larentia, quando stava per toccare a me e solo la fortuna mi salvò da sette pallottole sparate da dieci metri di distanza.
C’era odio per quella sezione; c’era l’odio di chi non tollerava una presenza forte, militante, radicata, della destra sociale in uno dei quartieri più popolari della città.
Erano magnifici i nostri giovani; sapevano di combattere una delle battaglie più difficili, quella nelle file del Msi, e non inseguivano certo posti nei consigli comunali o in Parlamento. Era molto più importante mettere bandierine tricolori con i manifetsi che si affiggevano ogni notte nei punti più disparati di Roma.
No, quegli anni non devono tornare. Non ci deve essere più il sacrificio determinato dall’odio politico. Così, quest’anno, desidero ricordare ancora una volta Franco, Francesco, Stefano. Non c’è bisogno di urlare, ma di rendere onore con la memoria e con la lotta politica di ogni giorno. E anche con l’intitolazione di una strada dedicata al loro sacrificio così come annunciato dall’amministrazione comunale di Roma.
Le nostre idee meritano ancora di essere vissute. Nel nome di quella verità che è ancora negata. Anche su chi ha ucciso i nostri ragazzi.
mercoledì 6 gennaio 2010
martedì 5 gennaio 2010
INTERVISTA A RENATA POLVERINI
Regionali, Polverini lancia la sfida "Così vinceremo"
Dopo i ringraziamenti di rito e l'ovvio "entusiasmo per quest'avventura", esordisce con un appello agli avversari per "una battaglia elettorale concreta. Non ho intenzione di cedere a provocazioni". E invoca il "ritorno della politica" dopo che "il 13 dicembre (con l'aggressione a Berlusconi, ndr) abbiamo toccato il momento più basso". Il programma? "Lo costruiremo entro gennaio, allargando il confronto a tutte le forze politiche che vorranno sostenermi. Lanceremo una giornata programmatica e un laboratorio aperto alle forze economiche e sociali". Con un'avvertenza: "Non presenterò un programma di decine di pagine. Ci focalizzeremo sui nostri impegni prioritari, indicando per ognuno entro quanto tempo vogliamo portarlo a termine".
Su quali temi? "Sicuramente la sanità, non per parlare di buchi di bilancio, ma per far sì che la nostra Regione arrivi ai primi posti in classifica, come la Lombardia e il Veneto. Poi i rifiuti, la famiglia, il lavoro. Conoscete la mia storia e sono temi su cui non ho mai ceduto. Pochi giorni fa ero ancora in piazza a sostegno del quoziente familiare. E famiglia vuol dire giovani, anziani, malati, donne, lavoratori". Sulla campagna elettorale ribadisce la preferenza per il "porta a porta": "Ieri quattro cene, ho fatto tardissimo... Su Facebook dei lavoratori che stanno su un tetto mi hanno invitato ad andarli a trovare: lo farò di sicuro". Poi il tema alleanze: "Dopo Natale presenteremo la lista civica, per dire ai cittadini che la Regione è al loro servizio, e chiunque ne abbia voglia può entrare con noi per costruire il futuro del Lazio. Siamo laziali..." (la platea sussulta). "Anche romanisti! Laziali nel senso della Regione".
Dell´Udc parla solo su richiesta: "Ci siamo incontrati su molti temi. Se è vero che decideranno in base ai programmi, vedremo quale li convincerà di più". Poi la conclusione, a strappare l´applauso su un tema popolarissimo: "Mi sono sentita orgogliosa di essere italiana quando ho inaugurato il Frecciarossa. Ma vorrei esserlo altrettanto sui treni dei pendolari. Imposteremo su queste cose la campagna elettorale e l´azione di governo se, e ne sono convinta, vinceremo".