mercoledì 6 ottobre 2010
sulla casa di Montecarlo - richiesta di sequestro cautelativo - LA DESTRA
Pochi giorni dopo lo scoop sulla casa di Montecarlo due esponenti della Destra, increduli per le rivelazioni choc del Giornale sul pezzo pregiato del patrimonio dell’amica-contessa Colleoni svenduto da An a società offshore dei Caraibi e poi finito nella disponibilità del cognato del presidente della Camera, presentarono un primo esposto ai Carabinieri. Così facendo costrinsero la procura di Roma ad aprire un’inchiesta per truffa aggravata, inchiesta che ad oggi procede col freno a mano tirato con i pm nient’affatto intenzionati a interrogare Giancarlo Tulliani, colui che disse a Fini della possibilità di vendere l’immobile monegasco a una società di sua conoscenza. Adesso gli stessi esponenti de La Destra, Marco D’Andrea e Roberto Buonasorte, sono tornati alla carica in Procura per segnalare, a fini di indagine, quanto tirato fuori non solo dal Giornale dal 27 luglio ai giorni nostri. In quaranta pagine l’integrazione alla denuncia-querela ripercorre le tante, troppe, anomalie dell’ affaire politico-immobiliare monegasco e chiede di procedere agli interrogatori, come persone informate sui fatti, dei fratelli Tulliani, dello stesso Fini, delle persone che giurano d’aver visto il presidente della Camera a Montecarlo, dei testimoni dei lavori nell’appartamento di Princess Charlotte.
Per i due esponenti de La Destra gli interrogatori sono ovviamente prodromici a focalizzare il ruolo di Tulliani e in sub ordine quello di Fini, che ad oggi non ha ancora dato spiegazioni esaustive sui misteri dell’immobile lasciato in eredità dalla Contessa Colleoni per la giusta battaglia e finito non si sa come nelle disponibilità di Giancarlo Tulliani.
Per evitare ulteriori scempi, inoltre, si chiede l’immediato sequestro di tutti i beni lasciati in eredità dalla fu Anna Maria Colleoni alla associazione non riconosciuta Alleanza Nazionale.
L’istanza viene motivata dal «pericolo che la libera disponibilità di detti beni» possa aggravare «o protrarre le conseguenze del reato per cui si procede. All’uopo si evidenzia che nell’asse ereditario de quo è compreso un appartamento di pregio in Via Paisiello, ai Parioli di 15 vani che, come per l’immobile in Boulevard Princesse Charlotte n. 14 in Montecarlo, risulterebbe inspiegabilmente sfitto ed inutilizzato da anni, a far tempo dalla successione testamentaria. Risulterebbe dunque, che il partito An deliberatamente rinunciava a percepirne i frutti » al contrario di quanto faceva la marchesa Colleoni «che traeva dalla riscossione del canone locatizio di quell’immobile gran parte del suo reddito. In ogni caso,si chiede l’applicazione della misura cautelare reale sull’appartamento di Boulevard Princesse Charlotte n. 14 in Montecarlo». La richiesta di sequestro ha la classificazione «urgente» visto che il Corriere della Sera , appena due giorni fa, dava conto che «due inquiline dello stabile» del Principato avrebbero riferito che«l’appartamento oggetto di indagine era stato posto in vendita».
L’Avvocato D’Andrea e ilConsigliere Buonasorte invitano poi il pm a investigare a fondo sul conto corrente cifrato di Giancarlo Tulliani acceso in una banca di Montecarlo. L’obiettivo è quello di capire, attraverso una rogatoria mirata, se su quel riferimento bancario possano essere transitati denari della compravendita o comunque soldi riconducibili a eventuali trattative di cui Tulliani potrebbe esser stato protagonista. «Non sfuggono ai sottoscritti denuncianti le difficoltà in cui incorrerà la magistratura inquirente nel reperimento delle prove di eventuali condotte criminose, essendo coinvolti ed interessati ai fatti oggetto di indagine: società off-shore costituite in «paradisi fiscali»già segnalati tali dall’Ocse; professionisti e broker tenuti al segreto professionale; alte cariche di Stato sia nazionali che internazionali; amministratori di società estere e financo l’Interpol. Tuttavia- scrivono i rappresentanti della Destra – si ritiene che disponendo gli opportuni riscontri sulle movimentazioni bancarie, si potrebbe dare un valido contributo all’accertamento della verità».Il conto cifrato risulterebbe, ad esempio noto, il numero di conto corrente del Sig. Giancarlo Tulliani (c/c n. 175 69 00017 900001 presso Campagnia Monegasque de Banque) per essere impresso su una bolletta (pubblicata dal il Giornale ) relativa alla utenza elettrica dell’appartamento di Montecarlo, inviata presso il domicilio dichiarato dallo stesso presunto conduttore e cioè, presso la sede in Monaco della Timara Ltd., che coincide con il domicilio monegasco del Ssignor Walfenzao, già procuratore per l’acquirente Printemps Ltd. del primo contratto di compravendita dell’immobile de quo ».
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