domenica 17 ottobre 2010

VACCINAZIONE - REGIONE LAZIO

Una puntura per non ammalarsi e rendere più forte la popolazione. È partita venerdì scorso e si concluderà il prossimo 31 dicembre la campagna di vaccinazione per l'inverno 2010/2011. Tre gli obiettivi del servizio sanitario regionale: ridurre l'incidenza dell'influenza stagionale sulla popolazione; arginare il più possibile i ricoveri; abbattere il più possibile il costo sociale ed economico di malattie e ricoveri. I soggetti particolarmente a rischio e per i quali la vaccinazione viene considerata praticamente indispensabile sono gli anziani e i malati cronici (diabetici, affetti da malattie respiratorie, cardiocircolatorie, renali o da malattie congenite o acquisite che comportano deficit immunitario, malati oncologici), donne in stato di gravidanza, familiari di pazienti ad alto rischio, esponenti delle forze dell'ordine, persone a contatto con il pubblico o che svolgono servizi pubblici.

«La vaccinazione in tutti questi casi aiuta sia a contenere l'espandersi dell'epidemia influenzale sia a fare in modo che soggetti già deboli o affetti da altre malattie non corrano ulteriori rischi e non si aggravino - spiega Roberto Ieraci, infettivologo della Asl RmE - Insomma, il vaccino aiuta a contenere il costo sociale dell'influenza, che ogni anno è più alto di quanto non si pensi. Inoltre, vaccinarsi serve sempre. Basti pensare che la popolazione ogni anno è sempre più protetta grazie alle influenze precedenti e alle campagne di vaccinazione passate». I vaccini possono essere di due tipi: «convenzionali» (i cosiddetti «split» e «a subunità», particolarmente adatti per soggetti giovani) e «potenziati» (il «virosomale» e l'«adiuvato», che producono più anticorpi e con una durata nel tempo più lunga, particolarmente efficaci nei soggetti anziani e nei malati cronici).

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