giovedì 6 gennaio 2011

Il corano non è stato bruciato, ma scuole e chiese cristiane si

Il corano non è stato bruciato, ma scuole e chiese cristiane si


Ogni scusa è buona per perseguitare i cristani nei paesi musulmani. La proposta del Rev.Jones è stata ritirata, ma Chiese e scuole cattoliche sono state bruciate per "protesta", ovviamente nel silenzio pressochè totale di CHI dovrebbe informare.
Non sia mai, che si scateni una "guerra di religione" o più che altro che non ci si becchi dell'islamofobo con relativa denuncia del caso. Si, perchè, ciliegina sulla torta, nei nostri paesi ci "fottono" con le NOSTRE stesse leggi, che per altro se ne guardano bene da rispettare.
Ho ripescato qualche vecchio post, dove parlavo del martirio dei cristiani nei paesi islamici, ripropongo qualche "aneddoto" tanto per gradire.
Dopo la morte di Don Santoro immolato nella "moderna" Turchia, in altri paesi islamici i fondamentalisti si sono dati molto da fare,
In Kashmir, un gruppo di militanti islamici, ha rapito e decapitato Manzoor Ahmad Chat, un cristiano evangelico di 33 anni.
La testa dell’uomo è stata lasciata all’ingresso di una moschea, chiusa in una scatola di plastica.
L’anno scorso, un predicatore cristiano era stato ucciso allo stesso modo.
Sono stati centinaia gli episodi di intolleranza violenta, spesso con vittime, che hanno visto gruppi di fondamentalisti islamici aggredire in vari paesi con la scusa“dell’apostasia e del politeismo” centri cristiani e Internet cafè (questi ultimi perché veicolano immagini di donne discinte e ideologie “pagane”).
Una scia di sangue che non conosce requie, la cui barbarie è sempre più sconvolgente:
cinque ragazzine sgozzate in Indonesia mentre andavano a messa.
Quattro sacerdoti trucidati in Nigeria e ancora è stato attaccato e distrutto il Bible bookshop di Gaza; in occasione della Pasqua, padre Pizzaballa, della custodia di Terrasanta, ha denunciato l’espulsione silenziosa di decine di migliaia di palestinesi cristiani, spesso a seguito di episodi violenti, dai Territori dell’Anp.
Peggiore è la situazione dei cristiani in Iraq, come è noto, così come in Pakistan, mentre nella stessa “laica” Algeria addirittura una nuova legge punisce con due anni di prigione e 10 mila euro di multa i cristiani che tentino di fare proselitismo tra i musulmani.
Il loro “dialogo interreligioso” è fatto di teste decapitate e di arti mozzati, di torture inimmaginabili, di odio e se qualcuno gli fa notare che sono LORO i carnefici e i cristiani sono le VITTIME, se gli fa notare che una religione non condanna a morte chi appartiene o si converte ad una religione diversa, scatta l’accusa di “islamofobia” e immancabilmente si arriva alla fatidica frase “non facciamone una guerra di religione”.
Ma soprattutto, fin qui abbiamo parlato di estremisti: ma DOVE SONO I MODERATI, quelli che dovrebbero rappresentare il "vero" islam?
MAI SI ALZA una voce che condanna le violenze contro i cristiani, da parte dei "moderati", e anche in quest'ultimo caso, il silenzio dei "moderati" è assordante.
(nella foto testa di un cristiano decapitato in Indonesia)
Orpheus

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