venerdì 2 luglio 2010
DI FRANCESCO STORACE - LA DESTRA
E’ davvero brutto lo spettacolo che sta offrendo di questi tempi il partito di Berlusconi. E ci chiediamo se lo è ancora.
La condanna di Marcello Dell’Utri ne è solo l’ultimo esempio, dopo i casi Scajola e Brancher.
Sembra che ci sia una singolare attitudine a farsi del male.
Per sofferenza personale non sono portato a prendere per oro colato le sentenze della magistratura, anche se vanno comunque rispettate e se del caso contrastate fino all’ultimo grado di giudizio. Sulla sentenza Dell’Utri pesa una sostanziale ambiguità: non era in rapporti con la mafia quando e’ entrato in politica; lo era – dicono i giudici – prima di entrarci.
La strada della giustizia è lunga e vedremo che cosa riserverà la Cassazione. Certo, disturbano alcuni atteggiamenti. L’insistenza sull’ “eroismo” di Vittorio Mangano non fa bene alle tesi del senatore del Pdl; ma l’accanimento interno al suo partito fa schifo.
Il solito Granata si è distinto nell’attaccare con durezza Marcello Dell’Utri. Non è arrivato ad augurargli la galera come fece Alessandra Mussolini con me, ma gliene ha cantate quattro. E’ lo stesso Granata colto da mutismo il giorno prima quando ad essere condannato per mafia è stato Totò Cuffaro, di cui fu felicemente assessore.
Ma è Berlusconi che si deve dare una regolata: troppa gente sta in posti che non merita di occupare. E si rischia di far tornare a respirare una sinistra che è a pezzi. Sembra di assistere al tutti contro tutti. E questo non fa bene al Paese. E a noi non piace affatto.
Se ne liberi al più presto, a costo di portare il Paese ad elezioni.
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