In queste settimane sto girando a tappeto l’Italia per incontrare i dirigenti de La Destra. Campania, Marche, Emilia, Toscana, Piemonte e Lombardia sono state le regioni che ho attraversato. Le prossime saranno Calabria, Basilicata, Puglia e Abruzzo, entro settembre sarò dappertutto e sabato ci sarà il congresso della federazione provinciale di Roma a cui sono iscritto.
Con tutti i dirigenti con cui ho parlato, abbiamo affrontato la questione del nuovo entusiasmo da tornare a infondere nel nostro mondo dopo le mazzate che abbiamo preso in tre anni. Ma si comincia a vedere una nuova alba, partendo dalle regionali dove siamo stati presenti ottenendo seggi.
La Destra è un movimento destinato a crescere, con la pazienza che ci vuole e che è necessaria.
I sognatori del tutto e subito trovino un’altra casa, qui c’è il sacrificio che è l’ingrediente più bello per le vittorie che dovremo conquistare.
E si capisce anche perchè non potevamo entrare nel Pdl, e perchè si tratta di una prospettiva su cui è inutile alambiccarsi.
Il Pdl non sembra un partito, e noi che amiamo l’ortodossia in politica, non possiamo restarne affascinati.
Il Pdl è solo Berlusconi; il resto si sta trasformando in marmaglia rumorosa. E se alleanza deve esserci – come io auspico – è bene che si chiariscano alcuni nodi legati ai comportamenti.
Non va affatto bene quello che succede. Nei livelli locali c’è un’arroganza senza pari ed è generalizzata. A livello nazionale emergono vicende poco edificanti. Non è che noi si sia innamorati di certa magistratura – quella è una recentissima scoperta dell’onorevole Fini e dei suoi seguaci – ma non possiamo restare politicamente indifferenti a quello che accade. Scajola, Brancher, Verdini rappresentano gli ultimi tasselli di vicende giudiziarie che hanno sconcertato la pubblica opinione. La stessa rissa parlamentare sulla legge Meloni è indicibile.
Ma quel che più desta impressione è lo scandalo campano. Mi fa schifo che si possa nominare assessore un signore che complotta contro chi lo nomina. E’ un verminaio a cui Berlusconi deve porre fine. Alla ripresa estiva ci sarà bisogno di chiarezza: abbiamo consentito al centrodestra con i nostri voti determinanti di fregiarsi del titolo di vincitore delle regionali, in particolare in Piemonte e nel Lazio. Ma il disagio c’è tutto e non abbiamo sacrificato carriere politiche per far sorridere qualche ribaldo. Silvio, fai piazza pulita.
FRANCESCO STORACE
lunedì 12 luglio 2010
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